E’ un po’ che non scrivo sul mio blog. Potrei appellarmi alla mancanza di tempo, ma come sempre queste sono solo scuse. Il tempo per ciò che interessa lo si trova sempre, così come la cura e l’attenzione. Probabilmente nel mio caso ha giocato un forte ruolo la pigrizia, avendo un carico di lavoro elevato ormai da qualche anno, ho ridotto involontariamente e inconsciamente il tempo dedicato alla scrittura dei post su questo sito web.
Ma si sa, le vacanze liberano la mente e…mi è venuta una voglia irrefrenabile di scrivere, scrivere e…scrivere!
E quindi, prendendo spunto da un recente incontro con lo chef Claudio Rubis di Zogno, in valle Brembana e provincia di Bergamo, ho deciso di raccontare di questo piatto molto semplice, non trai più conosciuti trai piatti tipici bergamaschi.
Conosco da tempo i Capù de Par, involtini di verza tipici della stagione invernale, per cui a Parre, in valle Seriana, una zona sempre della provincia di Bergamo, viene organizzata una sagra annuale. E poi, girovagando per la valle Brembana, sono incappata nella stessa preparazione, ma con un nome diverso: i Nosècc.
Capù o Nosècc quindi? La risposta è entrambi! Le due valli sono limitrofe e probabilmente la preparazione è la stessa, anche perchè, oltre alla presenza della verza, ortaggio tipico delle zone mediamente fredde, prevede la presenza di un ripieno povero, non necessariamente a base di carne. Una naturale contaminazione per capire quanto, in realtà, contano esigenze, scambi e territorio nella nascita delle cosiddette ricette tradizionali, tra cui i piatti tipici bergamaschi.
Per la preparazione:
- fare appassire o scottare le foglie di verza
- preparare un ripieno a base di carne oppure di magro: alla carne o al formaggio grattuggiato aggiungere uova, pan grattato (quanto basta) e spezie; miscelare fino ad ottenere un impasto sodo
- prendere una foglia di verza, preparare una polpettina con l’impasto e avvolgere con l’ortaggio, come se fosse un piccolo pacco regalo
- con del filo da arrosto legare l’involtino per fare un modo che non si sfaldi durante la cottura
- cuocere in acqua bollente oppure in umido e servire
E’ possibile leggere di Claudio sulla rivista online Bergamo Post.
Foto di Lara Abrati© Tutti i diritti riservati