Tre giorni in uno dei luoghi tra più belli d’Europa e, probabilmente, del mondo: l’Alta Badia, nel cuore delle dolomiti. Un luogo da godere per tutti, sia per amanti della montagna e degli sport outdoor, ma anche da chi la montagna solitamente non la frequenta. Qui la montagna è davvero per tutti. Questo è fantastico, anche se il rischio è che nei periodi di punta e di alta stagione il caos sia significativo e, a volte, potrebbe diventare complesso assaporare al meglio ciò che questo ambiente naturale offre.

Gruppo Sella - Dolomiti

Il nostro breve viaggio non aveva come obbiettivo alte cime e lunghe camminate. Nonostante le apprezzi e mi piacciano molto, la nostra meta è stato il Golf Club Alta Badia, in località Planac a Corvara in Badia.

Senza parole.

Il panorama è mozzafiato, il paese è infatti dominato dal Sassongher (2.665 m.s.l.m.) e affianca il suggestivo Gruppo di Sella.

Un campo a nove buche abbastanza lungo (PAR 32 lungo 2730 m), perfetto e ben tenuto, in cui la preparazione fisica per affrontarlo è sicuramente importante visto i continui cambi di pendenza tra una buca e l’altra. Stretto e tecnico, diventa essenziale effettuare drive dritti e precisi, non necessariamente lunghi, senza farsi intimorire dalle salite. I green sono piccoli e molto ben tenuti anche se, avendo giocato la mattina, li abbiamo trovati un poco lenti a causa della pioggia temporalesca notturna. Ebbene, 18 buche per smaltire quello che in quei giorni abbiamo avuto la fortuna di assaggiare!

Golf Alta Badia

Anche il nostro soggiorno all’Hotel Kolfuschgerhof è stato a dir poco perfetto.

Trovato per caso attraverso una semplice ricerca in Google, si trova a Colfosco, a circa 2 km da Corvara in Badia. Lo stile è quello caratteristico, è estremamente pulito e il personale attento e cordiale. La struttura esiste dal 1968 e, attualmente, è gestita dalla seconda generazione della famiglia Ebner. In modo più preciso, Dagmar si occupa delle prenotazioni, il fratello Axel del vino. E poi, l’immancabile papà Otto responsabile della cucina, sempre presente in sala. Infine, ci sono mamma Pia con la nuora Annalisa che si occupano delle decorazioni e Hannes che gestisce il rifugio Col Pradat.

Sia nella stagione estiva che invernale si può godere della bellissima SPA dopo aver fatto una bella camminata ad esempio alle vicine cascate del Pisciadù oppure dopo una giornata di sci.

La cucina è ovviamente quello che mi ha colpito di più.

Mi aspettavo una mezza pensione semplice e casalinga e invece…sorpresa! Materie prime locali (nei limiti del possibile) e freschissime, estrema cura nella mise en place. Due menu, con piatti classici e light, e le relative diverse proposte tra cui scegliere. Tutto opera dello chef sudtirolese Mayer Jens e dalla sua brigata di cucina composta da 8 persone.

Abbiamo assaggiato dagli antipasti misti accuratamente preparati ogni sera, ai canederli ladini agli spinaci con salsa al Taleggio. Il risotto ai finferli con gnocco di mascarpone, il fegato di vitello alla tirolese con cipolle fritte, mela e purea di sedano. E poi, filetto di pesce San Pietro fritto con zucca brasata e salsa al dragoncello. Ma non è finita qui. Rotolo di patate con Trevisano e ricotta su salsa al timo, brasato di manzo in salsa si lagrain e petto di galletto al mais “Supreme” su peperoni, olive, rosmarino e gnocchi al chili.
Per finire mini Pavlova con crema Chantilly e meringhe. Grande buffet di dolci e selezione di formaggi. Ottima carta dei vini, dai locali ai grandi vini internazionali. Ma non solo, per gli amanti dei distillati, l consiglio è quello di perdersi tra la selezione di cognac e whiskey del bar: per veri intenditori.

Beh, un’Alta Badia da vivere, osservare e…da gustare! Dove anche una breve tappa può regalare emozioni uniche.

Hotel Kolfuschgerhof a Colfosco (bz) – Alta Badia

 Foto di Lara Abrati© Tutti i diritti riservati

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