Ci sono dei piatti per cui ne vale la pena.
Ne vale la pena fare i salti mortali per prendere contatti con chifornisce la materia prima.
Ne vale la pena fare chilometri per andare a reperirla.
Ne vale la pena passare ore al caldo dei fornelli per la cottura.
Avevo del trito grossolano di carne di pecora gigante bergamasca, allevata nei pascoli della vlle Seriana da Massimo Balduzzi. Ecco che, invece di farne degli hamburger, ho preferito un goloso ragù.
Detto fatto, dopo aver unto leggermente unapadella alta con dell’olio extra vergine di oliva e una mezza noce di burro, ho messo la carne a brasare lentamente, in maniera tale da cuocerla e farle perdere i pchi liquidi in essa contenuta. Dopo circa una mezz’ora, piccola sfumata con del buon vino rosso e l’aggiunta dei pelati. Una manciatina di sale grosso e niente di più. Solo due ore e mezza di calore e profumo inebriante.
Eccolo, il sugo, mentre avvolge le tagliatelle ruvide all’uovo. Una spolverata di parmigiano reggiano DOP grattuggiato e STOP. Un matrimonio perfetto, una fusione unica nel suo genere. Succulenza, grassezza e rotondità, per un assaggio che resta nel cuore e nella mente.
E pensare che era solo un piatto di pasta.