Un viaggio in Irlanda on the road è quello che ci ha visti protagonisti in questa estate, in un giro orario partendo da Cork, a sud, fino ad arrivare a Dublino, passando per scorci mozzafiato, infiniti chilometri di strade strette, accompagnati dalle nostre fedeli sacche da golf, da tanto cibo e birra scura.
Dodici giorni dedicati alla bellezza concreta dei luoghi visti, ma anche intrinseca all’esperienza del viaggio, da cui torni necessariamente stravolto fisicamente, ma con uno spirito fresco, pulito e limpido.
Un luogo caratterizzato da un clima a volte un poco ostile all’uomo, ma proprio per questo affascinante e unico, in altre parole, tipicamente nordico e oceanico. Dopo l’arrivo all’aeroporto di Cork, la prima tappa prevista era Kinsale, un piccolo e pittoresco paesino costiero del sud dell’Irlanda, posizionato sulla foce del fiume Bandon a pochissima distanza dal famoso e stupendo promontorio Old Head of Kinsale, che ospita un esclusivo campo da golf.
Poi, il giorno dopo, l’arrivo a Killarney, punto di partenza e di arrivo della celebre strada panoramica Ring of Kerry, lungo la Wild Atlantic Way. Una strada da percorrere con calma, da godere e assaporare in ogni sua curva. Il consiglio è quello di provare ad allontanarsi dalle strade battute dal turismo, andando così a scovare angoli suggestivi e unici.
I giorni successivi, di nuovo in auto verso la tappa successiva: Galway (Connemara), una cittadina universitaria molto vivace, ricca di pub e locali in cui godere della sua atmosfera fino a tarda notte, ma senza esagerare, altrimenti chi riparte poi il giorno dopo? Prima di arrivare a Galway, è possibile visitare le Cliffs of Moher: delle imponenti e alte scogliere capaci di togliere il fiato anche ai più audaci, da cui ammirare la bellezza delle isole Aran. Visto la massa di turisti generalmente presenti, il consiglio è quello di visitare questo luogo nelle prime ore del mattino.
Vicino a Galway c’è anche il Burren, un grande parco naturale formato da infinite distese di roccia. Un’area protetta in cui è possibile dedicarsi al trekking e vedere ii famosi dolmen, le tombe di origine preistorica. Un luogo in cui fermarsi e interiorizzare per bene la dolce malinconia che questi posti sanno regalare.
Riprendiamo l’auto e via verso nord, sempre più a nord. Arriviamo quindi a Ballina (contea di Mayo), famosa per la pesca del salmone e le attività artigianali legate alla lavorazione e all’affumicatura di questo pesce. Non solo, basta allontanarsi soli pochi chilometri dal centro abitato per vedere intere distese di torba, utilizzata come combustibile. Assolutamente da non perdere la baia di Killala, alla foce del fiume Moy, un luogo in cui è facilmente percepibile la forza dell’Oceano Atlantico e dove ammirare la bellissima scogliera. Una zona meno toccata dal turismo, in cui è facile godere della bellezza della natura.
Breve tappa a Bundoran, poi a Donegal per inoltrarci nella suggestiva Irlanda del Nord, dove nelle città di Derry (Londonderry) e Belfast rimangono i segni tangibili dei tristi episodi che han caratterizzato la loro recente storia. Prima di arrivare a Belfast, merita una visita il Giant’s Causeway (il Selciato del gigante), patrimonio UNESCO dal 1986, con la sua speciale conformazione e la sua bellissima leggenda. Si narra infatti che il gigante Finn McCool avesse costruito un selciato per raggiungere a piedi la Scozia al fine di combattere Angus, il gigante rivale. Ma prima di raggiungerla cadde in un sonno profondo e quando Angus venne a cercarlo, sua moglie Oonagh lo convinse che in realtà quello fosse il figlio. Quando Angus vide la dimensione del bambino, pensò che il padre potesse essere davvero spaventoso e scappò terrorizzato distruggendo il selciato. In Scozia, l’isola di Staffa presenta le stesse formazioni basaltiche.
Arrivati a Belfast, ci si trova di fronte a una città effervescente, quasi “in costruzione”, ma senza cancellare lo stampo industriale. Una città che purtroppo ha subito molto negli ultimi decenni. E’ possibile visitare i quartieri Falls Road e Schankill Road, teatro dei “The Troubles”, ma anche il vanto di questa città: il Titanic Quarter, dove per tre lunghi è stato costruito il leggendario transatlantico. E’ visitabile il museo ad esso dedicato e la Nomadic, l’ultima nave rimasta della compagnia White Star Line.
A poche ore di strada, arriva l’ultima tappa: Dublino. Dopo la visita al famoso Temple Bar, alla cattedrale e ai pochi altri monumenti, affondiamo nei pub e nella birra, stanchi e felici allo stesso tempo. Raccogliamo le idee, riviviamo tutte le tappe di questo viaggio, con le emozioni che ci hanno accompagnato.
Ah, dimenticavo. A pochi passi da Dublino, consiglio una tappa in un posto bellissimo alle porte della città: Howth, una piccola penisola che ospita un capo da golf e un piccolo villaggio di pescatori, con una breve passeggiata fino al faro.
Questo è quello che ci siamo portati a casa da questo bel viaggio, nel mentre stiamo pensando già al prossimo! Tanti luoghi mozzafiato, le 4 stagioni vissute in poche ore, il salmone con la crema di formaggio, qualche chilo in meno, stout a volontà e… tanti sorrisi, sì perché gli irlandesi fanno davvero bene una cosa: SORRIDONO, sempre.
Ah, dimenticavo… Whisky is in the jar!
https://youtu.be/8eOIU9ekSMk
Foto e testo di Lara Abrati© Tutti i diritti riservati
Segui le mie avventure anche su Facebook e Instagram!